Il castagno
Un sostegno alle economie montane
La vita delle comunità montane e collinari in diverse aree del territorio italiano è ruotata per secoli intorno alla cura ed alla coltivazione del castagno (Castanea sativa). Una presenza così centrale che ha permesso a questa diffusa specie arborea di guadagnare l’appellativo di "albero del pane".
I suoi frutti hanno infatti rappresentato per intere generazioni una delle più importanti fonti alimentari grazie all’elevato contenuto calorico ed alla presenza di fibre e sali minerali quali potassio, fosforo e calcio. Il legno di castagno, da parte sua, ha permesso lo sviluppo di un’economia locale basata sulla realizzazione di mobili, infissi, cesteria, paleria e carpenteria.
La presenza di realtà industriali come Silvateam ha nel tempo contribuito e concorso alla conservazione di filiere sostenibili basate sulla gestione forestale, stimolando la rivalutazione delle zone collinari e montuose e delle loro risorse che, a partire dall’ultimo quarto del XX secolo, si è accompagnata ad una ripresa della castanicoltura.
Attualmente il castagneto rappresenta un’importante risorsa agro-forestale, sia per la sua ampia distribuzione territoriale che per il suo insostituibile ruolo ambientale ed economico.